domenica 27 settembre 2009

Chi sa soffrire alla fine vince...

La Fiorentina espugna Livorno ed ottiene una di quelle vittorie che ti lascia sempre un sapore dolce. Perchè arriva dopo una prestazione non esaltante e dopo una gara condotta spesso in sofferenza per tenere a freno i ritmi più incalzanti di un Livorno generoso, ma poco incisivo. E' stata sempre in partita la squadra Viola. Segno tangibile di maturità e soprattutto di applicazione, di ordine e di equilibrio da parte di chi sa di non essere fenomeno, ma vuol cercare di annullare in ogni modo la differenza tecnica esistente con i grandissimi.

Luci e ombre si diceva, ma Prandelli ha di che esser soddisfatto. Frey, il migliore in campo, contribuisce prima a mantenere il risultato e poi a portare a casa i tre punti. Autore di almeno quattro interventi decisivi, ma quello su Pulzelli al 37' del primo tempo ha davvero del prodigioso! Esordio in Viola oggi per De Silvestri. Positivo tutto sommato, anche se deve migliorare, e non poco, in fase di copertura. Mentre quando attacca è a tratti imprendibile per i laterali amaranto. Pasqual sulla corsia opposta si limita a compiti di ordinaria amministrazione. Staziona nella propria metà campo, rischia poco in fase difensiva e non attacca quasi per niente. La coppia centrale formata oggi dal rientrante Dainelli e dal freddo Kroldrup, che fa rifiatare Gamberini, rischia il minimo per tenere a freno Lucarelli & c. Più altisonante la prova di Dainelli che si prende maggiori responsabilità. La sua prestazione è comunque macchiata dall'espulsione subita per doppia ammonizione (il fallo del secondo giallo ad onor del vero l'ha compiuto De Silvestri e non lui ndr). Il danese dalla faccia d'Angelo invece, fa l'essensiale e non sbaglia mai. Altra prova positiva per lui.

Coppia di centrocampo formata nell'occasione da Donadel e Montolivo. Il biondo (o rosso?) picchiatore Viola è un po' sotto tono. Viene ammonito quasi subito ed è anche graziato dall'arbitro perchè avrebbe meritato pure un secondo cartellino. Che per lui non è giornata, ci se ne accorge subito notando che tatticamente è spesso nel posto sbagliato. Non lo supporta a dovere Montolivo, il quale per cercare di entrare dentro i meccanismi del ruolo di centrocampista puro, si riduce spesso a fare il compitino sbagliando alcuni appoggi e perdendo sovente palla. Quando arriva il momento di cambiare, l'allenatore Viola preferisce far rifiatare Donadel. Entra Zanetti e tutto si sistema: Montolivo si posiziona sul centrodestra, lasciando all'esperto mediano la zona da lui occupata fino a quel momento. Zanetti dà ordine, tampona e fa ripartire la manovra e per il Livorno cominciano ad essere dolori.

Jorgensen parte titolare, ma non ha più il passo per poter incidere nel gioco d'attacco Viola o per saltare l'uomo. Mantiene un ritmo blando finchè Prandelli dopo un'ora di gara non lo cambia per far entrare Marchionni. Il furetto Viola ha finalmente trovato la forma e dà subito brio alla manovra offensiva gigliata, risultando decisivo per la vittoria finale. Mutu disputa una gara non esaltante, ma tonica. Non è ancora incisivo, però sta bene. E' bravissimo secondo me Prandelli a cercare in tutti i modi di recuperarlo. Lascia il posto a Jovetic che invece risulterà decisivo. Il Montenegrino è ormai una certezza: si cala subito nel ritmo della gara, trasforma il rigore che decide il match e toglie nel finale dagli affanni la sua squadra, conquistando 3/4 falli che la fanno rifiatare. Vargas è sempre più Uomo Bionico. Quanto corre! Sta bene fisicamente e sfrutta tutte le sue doti al meglio. Anche oggi inventa un cross sul quale Gilardino si procura il penalty. La punta di diamante Viola è come suo solito autore di una prestazione generosa. Il rigore forse lo meriterebbe già nella prima frazione di gioco, ma va bene così. Sempre pericoloso, ci mancherà da morire martedì contro il Liverpool.

Una prestazione sufficiente tutto sommato, che Cesare Prandelli ha reso perlomeno discreta azzeccando, come quasi sempre fa, tutti i cambi. Ha la coperta corta, è vero, ma stavolta l'aveva in campo e non in panchina ed ha potuto cambiare la gara in corsa. Martedì in Champions l'allenatore Viola dice a chiare lettere che non partiamo battuti. Firenze si prepara... Occorrerà una squadra umile, ordinata ed equilibrata. E che lotti su ogni pallone con grinta e cuore. Se ci sarà tutto questo, Prandelli potrà dormire sonni tranquilli: al resto ci penserà il pubblico del Franchi. Ed in quel caso, può star sicuro che il Liverpool non riuscirà ad espugnare Firenze...

Nessun commento:

Posta un commento