martedì 29 settembre 2009

Fiorentina - Liverpool 2-0/Le Pagelle del 29/09/2009


Frey - 7 - Inoperoso nel primo tempo, nella ripresa esce a ripetizione per ribattere i traversoni dei Reds ed effettua pure un paio di parate non facilissime. Una sicurezza!

Comotto - 6,5 - Qualche sbavatura, ma in generale un'ottima prova. Nella prima frazione attacca e difende a ripetizione. Dopo l'intervallo resta più bloccato nella propria metà campo per contenere il ritorno del Liverpool.

Gamberini - 7,5 - Torres non tocca palla e quando incrocia il Gambero, spalla contro spalla, ha sempre la peggio. Gagliardo e combattivo, ha messo la muserruola ad uno dei più forti attaccanti al mondo.

Dainelli - 7,5 - E' dappertutto! Di testa o di piede le prende proprio tutte. Dalle sue parti non si passa. Grande sincronia di movimenti con Gamberini.

Gobbi - 6,5 - In fase difensiva concede pochissimo. Per far ciò deve limitare le sue avanzate. Poco male, anche perchè l'asse sinistra, nell'occasione, non è stata quella più sfruttata.

Zanetti - 8,5 - Il migliore in assoluto e non ci sono altri aggettivi per descriverlo! Mediano e regista al tempo stesso: sradica palloni dai piedi degli avversari, tampona, riparte e si improvvisa pure fine rifinitore della manovra offensiva (vedi prima rete di Jovetic). Quasi perfetto!

Montolivo - 6,5 - Feroce applicazione tattica del ruolo in fase di copertura. Per qual si voglia motivo, ciò lo porta a sbagliare parecchi appoggi e rinvii. Ma, al di là delle critiche, il suo contributo è stato comunque prezioso.

Marchionni - 7 - Molti errori, ma dà anche grande brio alla manovra offensiva Viola. Punta l'uomo, lo salta e va al tiro con facilità. Ed i suoi tagli mettono in ambasce la difesa dei Reds. Sta acquisendo la forma migliore.

Jovetic - 8 - Jo-Jo in questi periodi è sempre determinante. Ha trovato la posizione perfetta in campo ed oggi decide la gara con due reti: una sul filo del fuorigioco ed un'altra da opportunista, deviando un tiro di Vargas. Sta diventando un vero fuoriclasse.

Vargas - 6,5 - Si è giocato poco sulla sua fascia e lui non era in condizioni fisiche splendide. Si è però battuto col solito ardore ed ha dato una grande mano in copertura.

Mutu - 6,5 - Per tutto il primo tempo ho rivisto il Fenomeno rumeno che ho sempre conosciuto. Si batte contro tutta la difesa inglese e crea parecchi spazi a Jovetic. Nella ripresa cala a livello fisico. Ci siamo quasi: Adrian Mutu sta tornando!

Jorgensen - 6 - Entra per sostituire Vargas in un momento in cui la gara è ormai in discesa. Fa il suo senza sbavature.

Donadel - 6 - Sostituisce Mutu nel finale per dare man forte al centrocampo. Ci mette il solito ardore.

De Silvestri - s.v. - Entra per una manciata di minuti rilevando Marchionni. Ingiudicabile.

Prandelli - 9 - Dice che ogni allenatore sogna di vedere la propria squadra giocare come la Fiorentina contro il Liverpool. Lui la Fiorentina l'allena e quindi, tutto ciò che accade in campo è merito suo. Cesare Prandelli: Più, Più, Più...Impossibile trovare altre parole per definirlo...

Fiorentina: Volere Volare...

Che quella col Liverpool fosse una gara da Mission Impossible lo sapevamo tutti. Che per sperare in qualcosa, la Fiorentina non dovesse sbagliar nulla era chiaro come il sole. Che la squadra Viola ci riuscisse era utopico pensarlo. Eppure tutti sognavamo l'impresa... Bisogna vivere Firenze in queste vigilie per capire che si respirava già nell'aria che stava per accadere qualcosa di meraviglioso... Tutte le componenti che si erano disgregate durante l'estate, si sono magicamente riunite...: Squadra, Staff Tecnico, Società, Tifosi, Famiglia Della Valle. Insieme ed uniti per compiere qualcosa di grandissimo! Così, dal sottopassaggio dello Stadio Franchi, non sono usciti solo undici giocatori, ma tutta Firenze. Tutta l'espressione e tutto l'orgoglio di una città che ha fame di vittorie. E siccome Davide è sempre stato più simpatico di Golia, la Viola ha messo in campo passione, applicazione, ordine, unità d'intenti. Ed il Liverpool non ce l'ha fatta... Una delle più grandi squadre d'Europa è crollata sotto i colpi dell'entusiasta squadra gigliata.

Prestazione esaltante per tutti! Per Frey, inoperoso per tutto il primo tempo e costretto a numerose uscite perentorie nella seconda frazione per sbrogliare alcune matasse aggrovigliate. Bene anche i due esterni difensivi Comotto e Gobbi. Il primo è stato più continuo e lineare tanto nella fase difensiva che in quella offensiva. Il secondo è avanzato meno sulla sua fascia, ma in compenso ha eliminato quelle amnesie difensive che ne hanno sempre condizionato il rendimento. Stratosferici Gamberini e Dainelli. Il Gambero imbavaglia alla grande Fernando Torres, non facendogli praticamente toccare palla. Il capitano invece tappa tutti i buchi (ma proprio tutti!), anticipa, tampona, riparte ed aiuta il compagno di reparto. Prestazione perfetta la loro.

La coppia di centrocampisti formata da Zanetti e Montolivo, annulla letteralmente Gerrard & C. Zanetti poi, è stato in assoluto il migliore in campo. Mediano e regista al tempo stesso, ha recuperato un'infinità di palloni e sfornato prelibati assist per i compagni (Vedi prima rete di Jovetic). Montolivo si è applicato ferocemente in fase di copertura, ma ha sbagliato tanti, troppi, appoggi e disimpegni. Sta crescendo e migliorerà.

All'attacco, Marchionni è in ottima forma. Sbaglia tanto, ma crea spesso la superiorità numerica sull'esterno. Sta diventando determinante. Vargas altresì battaglia come al solito e regge la propria fascia con disinvoltura. Coppia offensiva centrale, inedita, quella formata da Jovetic e Mutu. Assente Gilardino per squalifica, ai suoi due fuoriclasse Prandelli chiede di non dare punti di riferimento agli avversari. Ci riescono alla grandissima! Il Fenomeno nel primo tempo di testa le prende praticamente tutte e sembra essere tornato il Mutu vecchia maniera. Cala nella ripresa, ma più per mancanza di fisicità che per altro. Jovetic dal canto suo è sempre più determinante. Si piazza dietro il campione rumeno e diventa imprendibile. Tanto freddo quanto bravo e scaltro in occasione delle due reti. Ormai comincia a non stupire più nessuno. A gara in corso, entrano pure Jorgensen, Donadel e De Silvestri che danno il loro contributo in una serata storica.

Ed infine lui... Un uomo, un perchè. Il fulcro di tutto ciò che accade all'interno della Fiorentina, il Garante del Progetto, il fiorentino acquisito Cesare Prandelli! Stavolta non ha nemmeno bisogno di cambiare in corsa, perchè la squadra risponde alla grande ai suoi dettami. Davvero spettacolare!

Adesso sta a noi tutti credere in questo sogno, in questo progetto. Sta a noi tutti portarlo avanti e potremo farlo solo restando tutti uniti. Perchè può capitare spesso che Davide prenda la sua fionda e vada a combattere Golia. Ma Davide può vincere se ha voglia, entusiasmo, equilibrio... Tutti i Davide del mondo possono vincere. E' solo questione di Volere Volare...

domenica 27 settembre 2009

Livorno - Fiorentina 0-1/Le Pagelle del 26/09/2009


Frey - 7,5 - Miracoloso su Pulzetti nel primo tempo, decisivo altre tre volte nel corso della gara. Decide il match quanto e più di Jovetic. Un fuoriclasse!

De Silvestri - 6 - Al suo esordio in maglia Viola, partita dai due volti: un 7 pieno per lo sviluppo della fase offensiva, un 5 stentato per il suo comportamento in copertura. Tutto sommato buona la prima, ma deve crescere.

Kroldrup - 6,5 - L'emblema della continuità. Non sbaglia nulla perchè non rischia niente: anticipa di classe se può e sparacchia palloni in tribuna quando serve. Frena le avanzate avversarie e questo è ciò che più conta.

Dainelli - 6 - Partita più appariscente rispetto al compagno di reparto. Rischia maggiormente e quindi sbaglia anche qualcosa. Gara comunque macchiata dall'espulsione per doppia ammonizione.

Pasqual - 6 - Fa il suo, restando rintanato nella propria metà campo. Pochi errori, ma da lui ci si aspetta molto di più in fase propositiva.

Donadel - 5,5 - Partita sotto tono. Viene subito ammonito e meriterebbe anche il rosso. Disordinato anche tatticamente. Non è giornata e Prandelli lo richiama in panchina per far posto a Zanetti.

Montolivo - 5,5 - Ancora lontano dalla miglior condizione. Si applica, cerca di arrangiarsi, ma sbaglia tanto in fase d'appoggio e perde troppi palloni in mezzo al campo.

Jorgensen - 5 - Impalpabile. Parte stavolta da titolare, ma tiene un ritmo troppo blando per un esterno offensivo. Compensa con l'esperienza, ma non trova la forza di cambiare passo e viene sostituito dopo un'ora di gioco.

Mutu - 6 - Si vede che sta meglio fisicamente. E' tonico, ma non ancora decisivo. Fa bene Prandelli a metterlo in campo: il Fenomeno rumeno va recuperato ad ogni costo.

Vargas - 7 - Ormai non ci si stupisce più di quanto corra senza stancarsi mai. Quando i compagni non l'appoggiano, carica a testa bassa e si crea da solo le occasioni. Su un suo cross al limite dell'impossibile, Gilardino si procura il penalty che vale i tre punti.

Gilardino - 6,5 - Orgoglioso e generoso come sempre. Si procura un rigore decisivo e forse ne meriterebbe anche un altro. E' una spina nel fianco per tutte le difese avversarie. Peccato davvero che martedì sia squalificato.

Zanetti - 6,5 - Entra al posto di un confusionario Donadel e rimette ordine nel centrocampo Viola. Prezioso in copertura e discreto in fase d'impostazione, contribuisce a cambiare ritmo alla gara.

Marchionni - 6,5 - Il trottolino Viola ha riacquistato la forma migliore. Punta e salta l'uomo in continuazione, creando superiorità numerica in attacco. Contribuisce fattivamente col suo ingresso a far pendere la bilancia in favore dei Viola.

Jovetic - 7 - Ancora una volta decisivo Jo-Jo! Subentra a Mutu per dar man forte agli avanti Viola. Batte con freddezza il rigore decisivo e nel finale fa rifiatare la squadra guadagnando quattro preziosi falli in attacco. Impossibile ad oggi immaginare una Fiorentina senza di lui in campo.

Prandelli - 7 - La squadra che manda in campo all'inizio non è il massimo, ma resta sempre in partita pur soffrendo. Stavolta in panchina la coperta è più lunga ed il trainer Viola cambia volto alla gara con tre cambi decisivi. Ce lo invidiano tutti, perchè Cesare in panchina è uno dei migliori al mondo.

Chi sa soffrire alla fine vince...

La Fiorentina espugna Livorno ed ottiene una di quelle vittorie che ti lascia sempre un sapore dolce. Perchè arriva dopo una prestazione non esaltante e dopo una gara condotta spesso in sofferenza per tenere a freno i ritmi più incalzanti di un Livorno generoso, ma poco incisivo. E' stata sempre in partita la squadra Viola. Segno tangibile di maturità e soprattutto di applicazione, di ordine e di equilibrio da parte di chi sa di non essere fenomeno, ma vuol cercare di annullare in ogni modo la differenza tecnica esistente con i grandissimi.

Luci e ombre si diceva, ma Prandelli ha di che esser soddisfatto. Frey, il migliore in campo, contribuisce prima a mantenere il risultato e poi a portare a casa i tre punti. Autore di almeno quattro interventi decisivi, ma quello su Pulzelli al 37' del primo tempo ha davvero del prodigioso! Esordio in Viola oggi per De Silvestri. Positivo tutto sommato, anche se deve migliorare, e non poco, in fase di copertura. Mentre quando attacca è a tratti imprendibile per i laterali amaranto. Pasqual sulla corsia opposta si limita a compiti di ordinaria amministrazione. Staziona nella propria metà campo, rischia poco in fase difensiva e non attacca quasi per niente. La coppia centrale formata oggi dal rientrante Dainelli e dal freddo Kroldrup, che fa rifiatare Gamberini, rischia il minimo per tenere a freno Lucarelli & c. Più altisonante la prova di Dainelli che si prende maggiori responsabilità. La sua prestazione è comunque macchiata dall'espulsione subita per doppia ammonizione (il fallo del secondo giallo ad onor del vero l'ha compiuto De Silvestri e non lui ndr). Il danese dalla faccia d'Angelo invece, fa l'essensiale e non sbaglia mai. Altra prova positiva per lui.

Coppia di centrocampo formata nell'occasione da Donadel e Montolivo. Il biondo (o rosso?) picchiatore Viola è un po' sotto tono. Viene ammonito quasi subito ed è anche graziato dall'arbitro perchè avrebbe meritato pure un secondo cartellino. Che per lui non è giornata, ci se ne accorge subito notando che tatticamente è spesso nel posto sbagliato. Non lo supporta a dovere Montolivo, il quale per cercare di entrare dentro i meccanismi del ruolo di centrocampista puro, si riduce spesso a fare il compitino sbagliando alcuni appoggi e perdendo sovente palla. Quando arriva il momento di cambiare, l'allenatore Viola preferisce far rifiatare Donadel. Entra Zanetti e tutto si sistema: Montolivo si posiziona sul centrodestra, lasciando all'esperto mediano la zona da lui occupata fino a quel momento. Zanetti dà ordine, tampona e fa ripartire la manovra e per il Livorno cominciano ad essere dolori.

Jorgensen parte titolare, ma non ha più il passo per poter incidere nel gioco d'attacco Viola o per saltare l'uomo. Mantiene un ritmo blando finchè Prandelli dopo un'ora di gara non lo cambia per far entrare Marchionni. Il furetto Viola ha finalmente trovato la forma e dà subito brio alla manovra offensiva gigliata, risultando decisivo per la vittoria finale. Mutu disputa una gara non esaltante, ma tonica. Non è ancora incisivo, però sta bene. E' bravissimo secondo me Prandelli a cercare in tutti i modi di recuperarlo. Lascia il posto a Jovetic che invece risulterà decisivo. Il Montenegrino è ormai una certezza: si cala subito nel ritmo della gara, trasforma il rigore che decide il match e toglie nel finale dagli affanni la sua squadra, conquistando 3/4 falli che la fanno rifiatare. Vargas è sempre più Uomo Bionico. Quanto corre! Sta bene fisicamente e sfrutta tutte le sue doti al meglio. Anche oggi inventa un cross sul quale Gilardino si procura il penalty. La punta di diamante Viola è come suo solito autore di una prestazione generosa. Il rigore forse lo meriterebbe già nella prima frazione di gioco, ma va bene così. Sempre pericoloso, ci mancherà da morire martedì contro il Liverpool.

Una prestazione sufficiente tutto sommato, che Cesare Prandelli ha reso perlomeno discreta azzeccando, come quasi sempre fa, tutti i cambi. Ha la coperta corta, è vero, ma stavolta l'aveva in campo e non in panchina ed ha potuto cambiare la gara in corsa. Martedì in Champions l'allenatore Viola dice a chiare lettere che non partiamo battuti. Firenze si prepara... Occorrerà una squadra umile, ordinata ed equilibrata. E che lotti su ogni pallone con grinta e cuore. Se ci sarà tutto questo, Prandelli potrà dormire sonni tranquilli: al resto ci penserà il pubblico del Franchi. Ed in quel caso, può star sicuro che il Liverpool non riuscirà ad espugnare Firenze...

giovedì 24 settembre 2009

Fiorentina - Sampdoria 2-0/Pagelle del 23/09/2009

Frey - 7,5 - Determinante come quasi sempre. Salva la sua porta poco dopo l'inizio della gara con un vero e proprio miracolo. Nel primo tempo si ripete altre due volte con interventi davvero balistici. Nella ripresa funge quasi da spettatore, ma che portiere!

Comotto - 7 - In crescendo continuo. Uno dei più positivi negli ultimi turni. Frena gli avanti blucerchiati e riparte puntualmente sovrapponendosi a Marchionni. In stato di grazia. Peccato per l'infortunio muscolare che lo terrà fermo una decina di giorni.

Gamberini - 6,5 - Puntuale, preciso ed impeccabile come sempre quando resta concentrato. In quel caso ha pochi rivali in Italia nel suo ruolo.

Kroldrup - 7 - Mezzo voto in più del compagno di reparto perchè è un professionista davvero esemplare! La panchina non lo arrugginisce. Resta al suo posto senza mai un accenno di polemica e quando Prandelli lo chiama in causa, offre un rendimento molto elevato.

Gobbi - 6,5 - Oggi più di altre volte regge bene mentalmente il ruolo non suo di difensore. Tatticamente mai in affanno, si propone spesso in avanti con lunghe sgroppate, spalleggiando Vargas.

Donadel - 7,5 - Cuore ed anima della Fiorentina attuale! Si batte, picchia e sta sempre al posto giusto. Ha un tocco un po' ruvido, ma almeno questo si può concederglielo. Elemento imprescindibile del 4-2-3-1 Prandelliano.

Zanetti - 6,5 - Sarò ripetitivo, ma con Donadel al fianco si completa meglio che con Montolivo. Scambia bene la posizione e si propone di più in appoggio. Non in serata splendida, ma determinante come sempre in questa squadra.

Marchionni - 7 - Eccolo finalmente! Credevo si fosse perso ed invece il vero Marchionni è tornato! Punta l'uomo, lo salta, crea superiorità numerica ed offre assist per i compagni. Il tutto senza dimenticare la fase di contenimento. Bravo!

Jovetic - 8 - Estro, fantasia, gambe, tiro, dribbling ed ha solo vent'anni! L'uomo in più dell'attuale Fiorentina. Ha ormai capito che, schierandosi tra le linee avversarie, riesce ad essere determinante e devastante. Una domanda però sorge spontanea: quanto tempo riuscirà a tenerlo la Fiorentina prima che qualche grandissimo club se lo porti via?

Vargas - 8 - Sicuri che sia umano e non bionico? Asfalta la fascia sinistra travolgendo tutto e tutti, senza che nessuno possa fermarne l'avanzata. In mezzo a questo cocktail di potenza fisica e velocità, anche una tecnica sufficiente a pennellare cross per gli avanti Viola (vedi raddoppio di Gilardino ndr). Mostruoso!

Gilardino - 7 - All'inizio sbaglia un goal già fatto. Chiunque si sarebbe fatto condizionare nel proseguo. Non lui. Sgomita, fa salire la squadra e prende falli ad intermittenza come se nulla fosse accaduto. In più, nella ripresa, insacca il goal della sicurezza di testa con fare rapace. Unico!

Jorgensen -7 - Quando lo vede entrare, Del Neri sposta Cassano dalle sue parti, credendo forse che il biondo Martin non riesca a tenerlo a freno. Sbagliato! Il danese entra subito in gara e sbarra la strada al talentuoso ed estroverso attaccante che non la vede praticamente mai. Una certezza!

Montolivo - 6,5 - Rimpiazza Zanetti e stavolta trova subito la posizione. In crescendo.

Santana - 6 - Sarebbe ingiusto dare insufficienze in una serata come questa. Voto di stima anche per lui.

Prandelli - 8 - Lavora in mezzo a mille dubbi e con un organico tecnicamente impoverito rispetto al passato. In più deve risollevare il morale della truppa dopo la batosta dell'Olimpico di tre giorni prima. Riesce in tutto questo e fa ancor di più: presenta in campo a noi tifosi una Squadra Vera! Semplicemente Fantastico!

Viola FA-VO-LO-SI!

La Fiorentina, un po' come l'Araba Fenice, risorge dalle sue stesse ceneri e mette sotto la Sampdoria di Del Neri fino a ieri sera prima in classifica a punteggio pieno. Squadra Viola molto aggressiva e nemmeno lontana parente di quella vista a Roma tre giorni prima. Difesa attenta, centrocampo ordinatissimo sia nell'impostazione che nel pressing ed attacco stellare affidato all'estro di Jovetic e Marchionni ed alla solidità di Vargas e Gilardino.

Prestazione a cinque stelle un po' per tutti, con Frey che subito ad inizio gara evita la capitolazione con un vero e proprio intervento balistico. Il portierone francese si ripete intorno al 30° minuto a tu per tu su Mannini, prima di prepararsi ad un secondo tempo da spettatore. In difesa, dove Prandelli preferisce Kroldrup a Dainelli e Gobbi a Pasqual, c'è grande compattezza: Comotto cresce di partita in partita sia in fase di spinta che difensiva, peccato per l'infortunio muscolare patito nel finale. Gobbi, pur sempre adattato al ruolo di terzino, tiene benissimo la posizione e si sgancia con molta continuità agevolato molto dai due mediani e da Vargas. Kroldrup è l'emblema del professionista impeccabile: resta in panca senza discutere per settimane e settimane, ma quando Prandelli lo getta nella mischia, si fa trovare sempre prontissimo. Di Gamberini poco da dire, quando mantiene alta la concentrazione è, ad oggi, uno dei migliori difensori centrali italiani.

A centrocampo, il duo Donadel-Zanetti funziona sempre e bene. Essendo due uomini molto dediti alla copertura, riescono a scegliere con facilità i tempi migliori per dettare il pressing. Mentre in fase di impostazione sono sostenuti dal grande movimento tra le linee avversarie di Jovetic e Marchionni. In questo momento Montolivo sembra dover cominciare a sgomitare per riprendersi il posto da titolare, anche se, ad onor del vero va detto che non è per niente agevolato dal 4-2-3-1 che lo costringe spesso a celare il proprio estro dietro oscuri compiti di copertura.

E veniamo al reparto avanzato: Jovetic è sempre più valore aggiunto di questa squadra! Nel primo tempo si muove bene e segna. A volergli trovare un difetto, diciamo la troppa esuberanza nelle giocate e nelle conclusioni. Nella ripresa è tatticamente perfetto: si colloca tra le linee avversarie e fa letteralmente a fettine la retroguardia di Del Neri. Anche Marchionni finalmente gioca ai suoi livelli! Punta l'uomo e lo salta con facilità, copre, tampona, riparte ed effettua dei tagli che mettono nei guai i blucerchiati. Vargas non ha l'estro e la fantasia di Jovetic o dello stesso Marchionni, ma in fondo a che gli serve? Corre come un treno sulla sua fascia di competenza, asfaltando tutto ciò che gli si mette di fronte. Ed appena avvista la linea di fondo, pennella delle perfette rasoiate che sono bocconi prelibati per Gilardino & C. e mettono in ambasce la difesa della Samp. Infine Gilardino... Il bomber di Biella sbaglia un goal già fatto intorno al 20° minuto. Non si scoraggia, sgomita, lotta, fa salire la squadra, duetta splendidamente con i compagni di reparto ed alla fine realizza pure la rete della sicurezza con uno splendido colpo di testa su cross di Vargas: come si fa a non perdonargli l'errore iniziale?

Concludo con alcune, secondo me doverose, note di merito: Martin Jorgensen! Perchè entra a metà ripresa a sostituire Comotto e tiene splendidamente a freno Cassano. Riccardo Montolivo! Perchè rileva Zanetti e si cala subito nel ruolo, dimostrando davvero grande applicazione. E, dulcis in fundo, Cesare Prandelli... Non c'è sconfitta, convocazione di C.d.A., organico tecnicamente impoverito o controversia che tenga. L'allenatore Viola è il vero punto di forza ed il perfetto collante tra Squadra e Società. Io credo che sia l'unico elemento insostituibile e se, come personalmente penso, ma non mi auguro, dovesse a fine stagione andar via, lascerebbe un vuoto difficile da colmare.

Ora la palla passa ai vertici societari... Vediamo cosa accadrà nel C.d.A. convocato per oggi. Da parte nostra, noi tifosi possiamo solo augurarci in primis che quella di ieri sera sia la vera Fiorentina. E che dal Consiglio di oggi si possa uscire con nuove allettanti sfide da sostenere, a cominciare dalla costruzione della Cittadella Viola... Il vero timore che regna? Che sul Progetto Fiorentina venga scritta la parola fine. Aspettiamo...

domenica 20 settembre 2009

Roma - Fiorentina 3-1/Le Pagelle del 20/09/2009:

Frey - 5,5 - Nemmeno lui oggi è esente da colpe: sul due a zero il pallone, sul primo cross, gli scorre a due centimetri di distanza, ma lui non interviene. Sul colpo di testa di De Rossi non sembra totalmente incolpevole. Poi salva la sua porta in almeno tre occasioni.

Comotto - 5,5 - Il meno negativo del reparto arretrato. In una partita normale gli sarebbe valso la sufficienza piena, ieri invece è rimasto coinvolto nel disastro generale.

Gamberini - 4,5 - Irritante a tratti. Ingenuo sul fallo di mano che provoca il rigore. In perenne affanno sugli avanti giallorossi.

Dainelli - 5 - Riecco le sue solite amnesie. Rischia due volte di provocare un penalty e per tutta la partita sparacchia palloni alla viva il parroco. Quando riesce a prenderli chiaramente...

Pasqual - 5 - In perenne affanno su Taddei e Cassetti, non riceve nessun aiuto da Santana, ma va ben presto in bambola ed è artefice di una prestazione insufficiente.

Zanetti - 5,5 - Marcato a uomo da Perrotta, se la cava con l'esperienza, ma non incide sulla gara. E' sempre uno dei migliori, però questo non gli vale oggi la sufficienza.

Montolivo - 5,5 - Messo in mezzo da De Rossi e Pizzarro, perde la bussola e non riesce più ad impostare. Si rintana dietro un oscuro lavoro di copertura, ma nonostante la buona volontà e l'applicazione, non riesce bene nemmeno in quello.

Marchionni - 5,5 - Più vivace rispetto agli ultimi periodi, ma non conclude nulla. Non incide sulla gara e non aiuta Comotto nel tentativo di arginare Riise.

Mutu - 5 - Il Fenomeno è solo il fantasma del fuoriclasse che siamo abituati a conoscere. Se non recupera condizione e tranquillità, la Fiorentina quest'anno è destinata ad un campionato anonimo.

Santana - 4 - Il peggio del peggio. Non è in condizione e si vede. Non aiuta Pasqual contro Taddei-Cassetti, ma soprattutto si estranea dalla lotta. Penoso...

Gilardino - 6 - Unico gladiatore! Farraginoso ed impacciato, ma è anche l'unico che si batte davvero. Suo l'unico goal realizzato ed un altro mancato di un soffio. Ad oggi è lui il Leader silenzioso della squadra Viola.

Jorgensen, Jovetic e Donadel - s.v. - Entrano quando il disastro è già compiuto, ingiusto coinvolgerli.

Prandelli - 5 - Come dice lui stesso, è il responsabile tecnico e si assume le sue colpe. Schiera giocatori troppo offensivi sulle fasce che non riescono ad arginare le discese romaniste. Concede a Ranieri di schiacciarlo a centrocampo e gli consegna la vittoria. Non può più rimediare, perchè ormai è troppo tardi, e resta in silenzio ad osservare il disastro...

Peggio di così...

Ci si aspettava una serata di gloria ed invece la Fiorentina è stata letteralmente spazzata via dalla Roma. In un clima di grande contestazione in casa giallorossa, la squadra Viola non solo non ne sà approfittare, ma rimedia pure una brutta figura paragonabile alla sconfitta subita l'anno scorso proprio all'Olimpico, ma contro la Lazio. Una Fiorentina subito aggressiva avrebbe creato non pochi grattacapi alla Roma. Invece la squadra di Ranieri ha trovato terreno fertile, prendendo a pallonate Frey (oggi neanche lui esente da colpe ndr) che ha cercato di limitare i danni.

Malissimo la difesa dove comunque Comotto alla fine risulterà uno dei meno negativi. Imbarazzante Gamberini, autore del fallo di mano da rigore e di una prestazione tutta da dimenticare. Fuori fase Dainelli, di nuovo alle prese con le sue solite amnesie. Insufficiente Pasqual, in costante affanno su Taddei. Schiacciato il centrocampo dove Ranieri fa marcare a uomo Zanetti da Perrotta annullandolo e dove Montolivo perde ben presto la bussola, surclassato dal dinamismo di De Rossi e Pizzarro. L'attacco è impalpabile: Marchionni è il più vivace, ma non riesce ad incidere e fa guadagnare troppi metri a Riise. Mutu è ancora alle prese con i suoi problemi di varia natura e sparisce sin da subito. Santana è per me il peggiore in campo (perchè non Jorgensen? ndr) perchè si estranea totalmente dalla lotta. L'unico a battagliare resta Gilardino, anche lui stasera un po' farraginoso ed autore comunque del goal della bandiera.

Negli spogliatoi Prandelli, per smorzare le polemiche, ha detto che peggio di così è impossibile riproporsi. Vero. Ma questa squadra, che già ha dei limiti, non può permettersi di allentare la presa senza rischiare di farsi male... Molto male... Ci aspetta una settimana intensa. Ma ora comincia anche e soprattutto il periodo delle scelte. L'undici gigliato non regge le due competizioni e questo appare evidente, e mercoledì arriva la capolista Sampdoria di Pazzini... Adesso da parte di noi tifosi basta con i piagnistei, ma da parte di Società e squadra basta con il nascondersi dietro un dito e con il fare i permalosi e gli offesi. Perchè tanto nel calcio, come nella vita, tutti i nodi prima o poi vengono al pettine...

Quando il gioco si fa duro...

Stasera la Fiorentina scenderà in campo allo Stadio Olimpico di Roma per affrontare la formazione giallorossa allenata da Claudio Ranieri. Basterebbe già questo per rendere la domenica frizzante, visto che si tratta per i Viola di una sfida-tabù da ormai 17 anni (1992: Roma - Fiorentina 1 -3, reti di Batistuta (2) e Dunga ndr). Ci ritroviamo però costretti ad aggiungervi la sconfitta in Champions League di mercoledì col Lione, il C.d.A. Straordinario convocato dalla Società per giovedì 24 settembre, la latitanza della famiglia Della Valle ed il turno infrasettimanale di mercoledì sera che vedrà impegnato l'undici gigliato al Franchi contro l'attuale capolista Sampdoria...

Analizziamo i singoli punti partendo dalla sconfitta di Lione: Prandelli ha affermato ieri in conferenza stampa che il ko è stato metabolizzato dai ragazzi. Probabile... Anche perchè la squadra si troverà a dover imboccare una strada che molto sarà influenzata nella scelta dal risultato di stasera. Ecco perchè il tecnico Viola ha necessità di richiamare tutti all'ordine ed all'attenzione. La Roma andrà affrontata con le pinze, ma anche con la consapevolezza che forse mai come oggi è possibile strappare un risultato positivo all'Olimpico. Lione ci ha ricordato che siamo una realtà con poco blasone (vedi espulsione di Gilardino ndr), ci ha ricordato che abbiamo dei limiti evidenti. Ci ha anche mostrato per l'ennesima volta che il gruppo è compatto e mentalizzato a rendere al massimo delle proprie possibilità. Non è poco, anche se risulta difficile far digerire ciò a chi si aspettava ben altro risultato dall'esordio in Champions League.

Io poi accomunerei i successivi due punti: la latitanza da Firenze della famiglia Della Valle ed il C.d.A. Straordinario di giovedì 24. Credo che tutto ciò che sta facendo sorgere dubbi e perplessità ai fiorentini, sia ricollegabile quasi interamente a situazioni che riguardano il Gruppo Tod's. L'improvvisa scomparsa di Oscar Micucci, cugino dei Della Valle e Responsabile del Marketing e della Comunicazione del Gruppo, potrebbe portare ad un riassestamento interno delle cariche per cui lo stesso Andrea Della Valle si troverebbe costretto a lasciare la Presidenza della Società Viola (a vantaggio di Cognini ndr) per occuparsi più direttamente degli affari interni delle aziende di famiglia. E' un'ipotesi...della quale tra l'altro non c'è certezza. Di sicuro io sono convinto che il cambio di rotta avvenuto in corsa quest'anno, abbia radici ben più profonde della sola attesa risposta riguardo la Cittadella Viola. Andrea Della Valle parlò di crisi mondiale, di veder poco sensato il buttare capitali propri o aziendali nel calcio in questo momento. Tutto ciò fa pensare che, per situazioni a noi sconosciute, ma che di certo non riguardano solo la Fiorentina, il Gruppo Tod's e la famiglia che lo rappresenta, abbiano valutato giusto bloccare temporaneamente o stabilmente l'immissione di denaro liquido nell'azienda calcio. In questo contesto la Cittadella Viola è importante, per non dire vitale, ma è giusto che anche i fratelli Della Valle prendano, agli occhi dei tifosi e della città, una posizione più chiara e marcata. Io non sono d'accordo con chi ha fatto loro i conti in tasca in merito agli investimenti compiuti in questi anni sulla squadra. Però che nessuno venga a dire che la famiglia marchigiana non abbia ricevuto notevoli vantaggi dall'acquisizione della Fiorentina. Io per primo conoscevo il marchio Tod's, ma non sapevo nemmeno che faccia avesse Diego Della Valle. Anzi, per dirla proprio tutta, pensavo che fosse imparentato con quello della Valleverde. Il richiamo pubblicitario e non solo che tutto il Gruppo ha avuto al momento dell'ingresso nella neonata Florentia Viola, non credo sia facilmente calcolabile. Ed anche l'allora Sindaco di Firenze Dominici, nel suo piccolo, offrì ponti d'oro ai Della Valle per radicarli profondamente nella città da un punto di vista di interessi.

Detto questo, esprimo la mia opinione sull'argomento che probabilmente sta più a cuore ad ogni tifoso Viola: La Fiorentina è in vendita oppure no? I Della Valle lasciano o rilanciano? Secondo me, ad oggi, la Società Viola non è in vendita. Lo dico in base ad alcuni ragionamenti credo logici: i risultati sportivi ed aziendali hanno portato l'ACF Fiorentina S.p.A. a raggiungere un valore di eventuale acquisto, patrimonio tecnico incluso, di centinaia di milioni di euro. Non ha debiti, ha sempre aumentato il proprio fatturato di anno in anno e possiede all'interno del suo organico giocatori dal valore di mercato molto elevato (Frey, Gilardino, Montolivo e Vargas su tutti ndr). Io credo che un'eventuale papabile acquirente, dovrebbe entrare nell'ottica di versare nelle casse dei Patron Viola una cifra che oscilli intorno ai 200 milioni di euro. Penso altresì che tale valore sia sproporzionato al bacino d'utenza ed alla dimensione in generale della città di Firenze. Il tutto dovrebbe poi esser condito da ulteriori investimenti per migliorare il patrimonio tecnico e le strutture della Società. A me sembra improponibile, su queste basi, trovare un imprenditore interessato a rilevare la Fiorentina nell'immediato. Credo sia più realistico pensare che, il giorno in cui i Della Valle vorranno chiudere col calcio, trovino loro stessi, sotto traccia, chi gli subentri, piuttosto che far scrivere "VENDESI" sulle pagine dei quotidiani sportivi nazionali.

La futura gestione invece sarà fortemente condizionata dalla fattibilità o meno del Progetto Cittadella Viola. Mi resta il dubbio personale di come si intendano eventualmente affrontare gli anni che ci separerebbero dalla concretizzazione dell'intera opera in oggetto. Se si deciderà di portare avanti la strada dell'autofinanziamento, allora dovremo prepararci ad un conseguente ridimensionamento. A cominciare dalla guida tecnica. Io personalmente vedo oggi Prandelli molto lontano dalla Fiorentina del futuro... Se invece si deciderà di investire il giusto, un pò come si è fatto finora, in quel caso può darsi pure che la squadra Viola continui a veleggiare stabilmente nella parte sinistra della classifica. Però invito tutti a monitorare attentamente l'evolversi della situazione all'interno del Gruppo Tod's, perchè è lì che è collocato l'epicentro del futuro della Fiorentina.

Tra le altre cose, stasera si gioca pure e la squadra Viola è impegnata nella difficile trasferta di Roma. Mancherà Vargas e secondo me Prandelli ci regalerà delle sorprese. Jorgensen dall'inizio? O forse Mutu e Jovetic insieme in campo? Non lo so...perchè credo che molto dipenderà dallo schieramento tattico della Roma. Ranieri è allenatore che tende sempre fondamentalmente a coprirsi per poi ripartire. Intasa spesso la zona centrale del campo imbottendola di mediani che vanno a recuperar palloni da destinare poi agli elementi più tecnici della squadra che si occupano a loro volta di sviluppare la fase offensiva. E' sulle fasce che Prandelli può vincere la sfida contro il tecnico di Testaccio. Ecco perchè mi sembrerebbe strano che Cesare immetta sugli esterni solo giocatori con spiccate attitudini offensive. Di sicuro Jorgensen è sempre pronto ed io ho la vaga sensazione che stasera lo vedremo tra gli undici titolari. Ma ciò che avrà un'importanza determinante sarà lo spirito con cui il gruppo Viola affronterà questa partita. Abbiamo sempre sofferto le sfide post-europee, però è la voglia di migliorarsi che deve continuare a contraddistinguerci. La Fiorentina cosciente dei propri limiti e delle proprie potenzialità è quella che ad oggi ha raggranellato 7 punti in tre partite e può ambire anche quest'anno ad un campionato da protagonista. Le voci che giungono dall'esterno? Le problematiche societarie? E' nel momento in cui il gioco si fa duro che i duri cominciano a combattere! Firenze lo sà ed i nostri ragazzi pure se è vero come è vero che questo gruppo ha tradito pochissime volte. Quasi mai... Ed allora tutti insieme sfatiamo il Tabù Roma! E guardiamo con più serenità al nostro futuro... FORZA GRANDE E IMMENSO CUORE VIOLA!

giovedì 17 settembre 2009

Lione - Fiorentina 1-0 / Le Pagelle del 16/09/2009


Frey - 7,5 - Inoperoso per tutto il primo tempo, fa gli straordinari nella ripresa e salva per almeno due volte la Fiorentina dal tracollo. Tutto sotto gli occhi di Domenech...

Comotto - 7 - Non è il prototipo del mio giocatore ideale, ma ieri ha fatto davvero bene. Ha tamponato ed è ripartito sempre a grandi ritmi.

Gamberini - 6,5 - Solita sicurezza. Anche ieri autore di una prestazione gagliarda. Dalle sue parti non si passa! Peccato per l'ammucchiata in area che ha portato al goal del Lione.

Dainelli - 6,5 - Il capitano è in gran forma ed insieme a Gamberini rappresenta oggi una coppia centrale di sicuro affidamento.

Gobbi - 5,5 - Bene il primo tempo, malissimo la ripresa: tutti i pericoli creati dal Lione nascono sulla sua fascia di pertinenza. Diligente, ma adattato al ruolo di terzino, fa quel che può.

Donadel - 7 - Mediano recuperapalloni tenace e battagliero. Toglie di mezzo Bastos e picchia da far paura. Si alza in pressing alto e detta i tempi. Ha limiti tecnici evidenti, ma per questa Fiorentina è davvero importante.

Montolivo - 6,5 - Si sacrifica tanto e, soprattutto nel secondo tempo, recupera parecchi palloni. Questo gioco sporco non facilita un tiratore di fioretto come lui e lo porta, inevitabilmente, a sbagliare alcuni appoggi. Però resta artefice di una prova ammirevole.

Marchionni - 6 - Meglio di domenica. Gara di sacrificio e molto tattica la sua. Sfortunatamente per lui, quando cerca di puntare l'uomo, si trova sempre davanti quel "mostro" di Cissokho che risulta praticamente insuperabile. Generoso.

Mutu - 6 - Recupero lampo del Fenomeno. In campo si batte, in una partita complicata e contro un avversario ostico. Qualche lampo e molte ombre, ma era al rientro e va capito. Gioca uno scorcio della ripresa in sofferenza da unica punta, poi Prandelli lo toglie per far entrare Jovetic.

Vargas - 6,5 - E' sempre uno dei più positivi perchè si batte prepotentemente contro tutto e tutti. Non molto affinato tecnicamente e abbastanza prevedibile tatticamente, bilancia il tutto con la sua straripante forza fisica.

Gilardino - 5 - Al di là dei commenti in sua difesa sull'episodio dell'espulsione, lascia la squadra in 10 per tutto il secondo tempo ed ora salterà altre 1/2 partite per squalifica. In più stava giocando bene.

Jovetic - 6 - Entra al posto di Mutu per essere l'unico baluardo dell'attacco Viola. Lo fa con più forza fisica del rumeno, ma purtroppo non basta.

Santana - 6 - Rileva Marchionni e non lo fa rimpiangere. Deve recuperare pian piano la condizione.

Prandelli - 7 - La sua Fiorentina ha tanto un'anima quanto dei limiti evidenti. Lui cerca di spremere il massimo da ciò che ha e ci riesce bene: la compagine Viola si dimostra molto "squadra" e mette paura al Lione giocando con grinta, cuore e logica. Purtroppo i limiti restano tali ed alla fine becca il goal ed esce sconfitta. Demiurgo.

domenica 13 settembre 2009

Fiorentina - Cagliari 1-0 / Le Pagelle del 13/09/2009


Frey - 6,5 - Solo normale amministrazione oggi per lui. Regala comunque grande sicurezza al reparto arretrato.

Comotto - 6 - Cresce di partita in partita. Migliora l'intesa con Marchionni. Niente di esaltante, ma il suo compitino comincia a farlo bene.

Gamberini - 6,5 - Mette la muserruola a tutti gli attaccanti del Cagliari. Baluardo insormontabile della difesa Viola.

Dainelli - 7 - Il capitano sempre con la valigia in mano, quando sta bene come oggi, guida con piglio deciso tutta la retroguardia Viola rendendola difficilmente perforabile.

Pasqual - 6 - Sufficienza risicata, ma meritata visti i miglioramenti rispetto alle prestazioni precedenti. Parte male, ma poi si riprende e nel secondo tempo sale di tono come tutta la Fiorentina. Non è ancora il Pasqual che conosciamo, ma la strada imboccata è quella giusta.

Zanetti - 7 - Metronomo del centrocampo gigliato. Meno appariscente delle precedenti gare, ma ugualmente preziosissimo. Nel finale gli viene in soccorso Prandelli affiancandogli Donadel e per il Cagliari è davvero notte fonda. Determinante.

Montolivo - 6 - Senza infamia e senza lode. Si applica come sempre ed in questo senso cresce. Da lui ci si aspetta però la giocata di classe e quella, ad oggi, tarda ancora ad arrivare. Migliora l'intesa con Zanetti, ma il vero Montolivo non si è ancora visto quest'anno.

Marchionni - 5 - Giornataccia. Sbaglia praticamente tutto, ma è reduce da un tour de force con poche possibilità di riprendere fiato. Si rifarà.

Jovetic - 7 - Valore aggiunto della Fiorentina attuale. Svaria su tutto il fronte d'attacco ed arricchisce d'imprevedibilità la manovra offensiva Viola. Troppo frenetico nelle conclusioni, ma è giovane e migliorerà di sicuro.

Vargas - 6,5 - Inizia male giocando a nascondino con gli avversari. Sale molto di tono nella ripresa. Superlativo l'assist per la rete di Gilardino. E non è stato l'unico. Dirompente.

Gilardino - 8 - Il migliore! Fa reparto da solo, in tanti momenti le prende per tutti, ma tiene sempre in apprensione la difesa avversaria. Splendido stacco sul colpo di testa che vale i tre punti. Gladiatore!

Donadel - 6 - Entra, al posto di Montolivo, a dar man forte ad un quasi sfinito Zanetti. Ci riesce bene ed il Cagliari resta lontano dall'area gigliata.

Jorgensen - 6 - Uomo ovunque di Prandelli. Il tecnico di Orzinuovi lo chiama in campo al posto di Jovetic per pressare alto i centrocampisti cagliaritani. Il soldato Martin esegue alla lettera e la Fiorentina porta a casa tre punti preziosi.

Santana - 5,5 - Sta bene fisicamente. Entra al posto di Marchionni. Far peggio sarebbe difficile. Ci va vicino... Migliorerà man mano che riprenderà il ritmo partita.

Prandelli - 7,5 - Voleva una Fiorentina ordinata e l'ha ottenuta. La voleva veloce ed imprevedibile in fase offensiva ed a quello deve ancora lavorarci, magari recuperando quanto prima Mutu. Sempre pronto e attento, azzecca i cambi e con Donadel e Jorgensen al posto di Montolivo e Jovetic, regala alla squadra, nel finale, quella solidità che le evita di finire in sofferenza. Padrone del suo gruppo!

Ordinati e cinici come vuole Prandelli.

Seconda vittoria casalinga consecutiva, sempre col minimo scarto, per la Fiorentina di Prandelli. Tre punti di fondamentale importanza in vista del tour de force che attende la squadra Viola in questo mese di settembre.

L'undici gigliato è meno frizzante rispetto alla vittoria col Palermo, ma si conferma compagine ordinata, non stellare, ma che oggi, al cospetto del Cagliari di Allegri, non ha rischiato nulla e non è mai andata in sofferenza. Frey è rimasto inoperoso per tutta la gara eccetto compiti di ordinaria amministrazione. I due esterni bassi Comotto e Pasqual salgono di rendimento, pur restando l'anello più debole dello scacchiere tattico Viola. Conferme dal duo Dainelli-Gamberini che, quando sta bene, forma una coppia centrale di sicuro affidamento.

A centrocampo preziosissimo Zanetti, vero metronomo del gioco gigliato. Al suo fianco oggi un Montolivo molto applicato e che ha cercato in tutti i modi di non dare punti di riferimento agli avversari. In fase offensiva, deludente Marchionni in evidente giornata negativa. Molto positive invece le prestazioni di Jovetic e Vargas. Il primo svaria su tutto il fronte d'attacco e regala così svariate opzioni alla manovra offensiva della Fiorentina. Jo-Jo è, in questo momento, il valore aggiunto della squadra gigliata e, valutando ancora il suo potenziale di crescita, c'è di che fregarsi le mani. Vargas invece, dopo un inizio gara incolore, riprende a sgomitare con successo sulla sua fascia sinistra, sfornando numerosi assist tra cui quello per il colpo di testa vincente di Gilardino.

E proprio al bomber di Biella va l'encomio più grande: sorregge da solo tutto il peso dell'attacco Viola e lo fa con intelligenza, con forza, con tecnica e con classe. La sua rete, la prima in questo campionato, è una vera perla. Ma da incorniciare è l'intera prestazione, piena tanto di sacrificio, quanto di classe.

Una mensione a parte merita Cesare Prandelli... L'allenatore Viola forgia sempre più, ogni giorno che passa, il gruppo a sua immagine e somiglianza. Nella ripresa inserisce Donadel al fianco di Zanetti e spedisce in campo il suo fido scudiero Jorgensen per andare a pressare alto i centrocampisti sardi, impedendo così al Cagliari di guadagnare metri e rendersi pericoloso. La squadra lo segue ed i risultati si vedono.

Adesso bisogna recuperare Mutu. Il processo di crescita e le ambizioni della Fiorentina, non possono non passare dai piedi del fuoriclasse rumeno. Oltre questo, migliorano gli esterni bassi e tra poco ci sarà anche De Silvestri. Mercoledì c'è il Lione e la Fiorentina arriva alla sfida in buone condizioni fisiche e morali. Basterà questo per disputare un'ottima gara in Francia? Non lo so, ma di sicuro i ragazzi ci credono e vogliono fare bene. Un consiglio per loro? Approcciarsi a queste sfide col sorriso e l'entusiasmo. E se va male, andrà bene lo stesso. Perchè certe partite le perde solo chi non le gioca... E Firenze ha voglia di giocarle... Prandelli pure ed i ragazzi idem.

Firenze sarà pure polemica e brontolona, ma ama la sua squadra... adora la Fiorentina... E ciò che si ama, lo si sostiene fino in fondo, nel bene e nel male. La squadra Viola potrà vincerle tutte o collezionare una sconfitta dietro l'altra: noi tifosi fiorentini saremo sempre e comunque al suo fianco. Perchè noi ci fidiamo di chi è pronto a gettare il cuore oltre l'ostacolo.... In bocca al lupo e buon viaggio in Europa Nostra Amata Fiorentina!

martedì 8 settembre 2009

Cesare Prandelli: Un Uomo Solo Al Comando...

Ieri, leggendo l'intervista concessa da Prandelli al Corriere Fiorentino, mi sono passati davanti agli occhi i quasi cinque anni di militanza di Cesare a Firenze. Snocciolando le sue parole, mi verrebbe da affermare "Io l'avevo detto!", ma in realtà chi non l'avrebbe detto o non se lo sarebbe aspettato? All'allenatore Viola il mercato estivo di quest'anno non è proprio piaciuto, le condizioni del terreno dello Stadio e dei Campini gli piacciono ancora meno e, come lui stesso conferma, il Progetto Fiorentina è giunto ad un bivio.

Parole normali e logiche se fossero dette da un tifoso qualunque o da un comune fiorentino, ma chi le scandisce stavolta è Cesare Prandelli, una persona così amata dalla gente qui a Firenze che, se si fosse candidato alle Elezioni a Sindaco, avrebbe sicuramente sbaragliato la concorrenza a prescindere dal Partito o dall'ideale politico rappresentato.

Prandelli arriva a Firenze dopo un anno di stop forzato dovuto alla malattia che aveva colpito la moglie Manuela. Fa il suo ingresso emozionatissimo in sala stampa e riceve il primo bagno di folla dalla gente accorsa allo stadio. Non promette nulla se non lavoro, ma affascina da subito il suo essere all'antitesi di ogni fiorentino: tranquillo, equilibrato, pacato, ma deciso. Ricordo ancora quando tutto cominciò, con la squadra radunata sulla tribunetta del campo di Folgaria e ricordo nitidamente i primi allenamenti in cui Cesare faceva giocare il pallone con le mani per inculcare meglio nella testa dei giocatori i movimenti da eseguire. Quella fu la stagione di Toni, che segnò a raffica, e di un inizialmente insperato quarto posto che ci portò direttamente ai Preliminari di Champions.

Ma "Calciopoli" era in agguato e la Fiorentina, con riferimento all'annata Pre-Prandelli/Corvino, ne restò invischiata: niente Champions e partenza ad Handicap da -19! Una mazzata! Ma Cesare non ha mollato... Ha rimesso insieme i cocci ed ha fatto da garante per la squadra: "Garantisco io per i ragazzi. Da qui non scappa nessuno!". L'inizio del torneo fu terrificante! Tre partite, tre sconfitte... Alla quarta giornata, per sua stessa ammissione, Prandelli entrò nello spogliatoio e disse ai suoi giocatori: "Oggi al diavolo il bel gioco! Dobbiamo vincere e basta!". Così fu... Segnò Mutu e si vinse con un sofferto uno a zero sul Parma. Da lì comincio una cavalcata trionfale che portò i Viola dapprima ad azzerare la penalizzazione (nel frattempo ridotta a -15 n.d.r.) e poi a risalire in classifica fino ad agguantare un posto in Coppa UEFA. Aggiungendo anche i 15 punti di penalità, la Fiorentina sarebbe stata splendida terza!

L'annata successiva è quella del dopo Toni e di un mercato in tono un po' minore. Ma Cesare ed i suoi ragazzi si rimboccano le maniche e stupiscono tutti: ancora una volta quarti in Campionato ed eliminati in semifinale di Coppa UEFA dai Glasgow Rangers ai calci di rigore! Ma quella stagione, la 2007/2008, viene ricordata soprattutto perchè lunedì 26 novembre si spegne Manuela Caffi, l'amata moglie di Cesare Prandelli. L'allenatore Viola non parte con la squadra per Reggio Calabria il sabato precedente. Colica renale, dicono i medici. Invece Cesare è accanto a Manuela... In panchina ci va il fido secondo Gabriele Pin. Poi il lunedì la triste verità... Stava male da tempo Manuela... Già in estate, durante il ritiro, Cesare sussurrò ai cronisti in privato un laconico "non va bene per niente...". Molti sapevano, ma tutti tacquero per rispetto a questo grande uomo... In quel periodo, il rapporto tra Prandelli, Firenze e la Fiorentina, vive il suo picco di massimo coinvolgimento emotivo.

Il 2 dicembre all'Artemio Franchi arrivava l'Inter e Cesare, il giorno dopo i funerali della moglie, era di nuovo in tuta e scarpette a guidare la sua squadra. "Non mollare! Continua..." gli diceva spesso Manuela durante gli ultimi periodi... "Stai sereno...", con queste parole rivolte al suo fedele marito, Manuela Caffi si congedò dalla vita terrena. E Cesare non mollò... Quella domenica lo stadio era stracolmo di gente e gonfio di tristezza. Le due squadre si riscaldarono in un'atmosfera surreale. Poi, al momento di scendere in campo, quando dal sottopassaggio sbucò la testa di Cesare Prandelli, tutto il pubblico presente si unì in un interminabile applauso che lo accompagnò fino alla panchina. Quindi ci fu il canonico minuto di raccoglimento, con quasi cinquantamila persone avvolte in un silenzio tanto assordante da far venire i brividi, ed uno striscione che capeggiava in Curva Fiesole con sù scritto: "Il tempo che passa smorzerà il tuo dolore, ma se avrai bisogno di lei, alza gli occhi al cielo. La sua Stella ti guiderà per sempre e ci porterà lontano...". Dopo iniziò la partita, ma quella è tutta un'altra storia...

Io c'ero quel 2 dicembre sugli spalti: ho vissuto tutte quelle indescrivibili emozioni, ho visto Prandelli lottare orgogliosamente contro le lacrime che volevano rigargli il viso. Non pianse Cesare, ma fu un'impresa... Quel giorno vidi tanti tifosi, una città ed un uomo che si amavano con passione e con rispetto. La storia di quel finale di stagione, per me, riporterà per sempre nelle nostre menti Manuela Caffi.

Alla terz'ultima di Campionato, la Fiorentina venne infatti malamente sconfitta a Cagliari. Mutu venne espulso ed i Viola sopravanzati in classifica dal Milan. "E' finita..." pensammo tutti, io per primo. La domenica successiva il Milan andava a far visita ad un tranquillo Napoli e la Fiorentina ospitava il disperato Parma di Cuper. Le partite cominciarono... svarione difensivo dei Viola e rete del Parma: 0-1! Intanto dal tabellone luminoso dello Stadio arrivavano gli aggiornamenti... Goal del Napoli! Uno a zero sul Milan! A questo punto il pubblico cominciò a crederci ed a spingere la squadra. I giocatori si fecero trascinare e Santana pareggiò! 1-1! Si andò al riposo... La ripresa era da poco iniziata che ci aggiornò subito il tabellone luminoso: Napoli-Milan 2-0! L'Artemio Franchi diventò una polveriera! La Fiorentina iniziò a spingere in maniera forsennata! Segnò Semioli e fu l'apoteosi! Poi ancora Osvaldo! 3-1! Ed infine anche il Napoli realizzò la sua tripletta... Eravamo magicamente ed inaspettatamente di nuovo quarti! Ultimi 90 minuti di sofferenza, noi Viola a Torino contro i Granata, il Milan a San Siro contro l'Udinese.

A Torino la Fiorentina è nervosa, gioca maluccio, rischia di prender goal e soprattutto non segna. Il primo tempo finisce a reti bianche, mentre il Milan perde in casa. Va bene anche così... Inizia la seconda frazione di gioco. Per la squadra Viola è sulla stessa falsa riga della prima, il Milan invece ribalta il risultato e passa in vantaggio. Per 15 interminabili minuti siamo quinti e fuori dalla Champions! In campo la tensione si taglia a fette e la Fiorentina non sembra in grado di segnare... Poi, su un pallone malamente crossato dalla destra, Osvaldo tenta un improbabile stop di testa che gli provoca gli improperi di molti, me compreso. La palla schizza in aria e ricade giù... Osvaldo si prepara ed effettua una perfetta rovesciata. Sereni si tuffa, ma non ci arriva. Finirà fuori... No! La palla invece si insacca all'angolino e termina in rete! Siamo in Champions League!!!

Cesare Prandelli questo non lo dirà mai, ma secondo me l'ha pensato eccome... In quella rovesciata di Osvaldo c'era tutto l'Amore di Manuela per Cesare e tutto l'Amore di Cesare per Manuela. Ed è bello pensare che qualcuno, da lassù, abbia lievemente e dolcemente sfiorato quel pallone indirizzandolo dentro la porta granata... Perchè era giusto... Perchè Cesare lo meritava...

La stagione appena trascorsa invece è quella di un mercato Viola pirotecnico, di una marcia balbettante in Europa e di una squadra che comunque, nonostante qualche passaggio a vuoto, si riconferma quarta forza del Campionato Italiano.

Tutta Firenze ama Prandelli. Ognuno a modo proprio, ma è difficile, al limite dell'impossibile, trovare qualcuno che per lui provi rancore. "Cesare cambia!" dicono i fiorentini allo stadio. Oppure "Cesare dagli una mossa!" o ancora "Se Cesare ha deciso così, a me va bene.". Già... perchè Prandelli, per tutti noi fiorentini, è semplicemente Cesare. Perchè è uno di famiglia... Ce l'abbiamo sempre al fianco, lo sentiamo nominare spesso e ovunque. E' ogni volta presente nella nostra vita, ma non la invade. E quindi a noi fa piacere averlo vicino. Ha gli occhi tristi Cesare Prandelli. Ce li aveva già il primo giorno che mise piede a Firenze. Sono occhi tristi di chi ne ha viste e passate tante. Sono occhi che mantengono equilibrio, che non ti fanno esaltare facilmente, ma che ti forniscono una grande forza interiore, che ti tiene in piedi nei momenti più duri. A Cesare Firenze vorrebbe che fosse legato il Terzo Scudetto Viola: "Se non sfonda lui, non riesce nessuno..." diciamo noi tifosi Viola. E' vero... O almeno noi crediamo che sia vero.

Gli ultimi mesi sono stati forse i più duri nel rapporto Fiorentina/Prandelli e Prandelli/Della Valle. Un cambio di strategia societaria avvenuto in corsa, ha un po' rotto gli equilibri. Pantaleo Corvino, in 90 minuti di monologo davanti ai cronisti, si era prodigato nel dire che il suo tecnico approvava tutte le scelte della Società. Cesare, nella sua intervista al Corriere Fiorentino, ha garbatamente e tranquillamente spazzato via tutte queste certezze: "E' vero, bastava poco quest'anno per diventare la terza forza del campionato. Ma quel poco non è arrivato ed allora ci giochiamo con tante altre un posto dal terzo all'ottavo. della graduatoria" Parole chiare quelle di Cesare: si aspettava di più. O forse gli era stato promesso di più. Ma questa che lui chiama "Fase di transizione del Progetto" è in realtà il suo "Anno di Riconoscenza" nei confronti di una Società e di una città che gli son stati vicini nei momenti più duri. Infine, quando si parla della sua permanenza a Firenze, Cesare risponde testualmente: "Non voglio escludere nulla. Io ho fatto la scelta di rimanere a Firenze perchè convinto che questo sia un progetto vincente in un paio d'anni, ma se dovessero cambiare gli scenari, si imporrà un'attenta riflessione. Poi uno può inseguire altre ambizioni o rimanere ugualmente per amore verso una città che mi è stata vicina in momenti difficili della mia vita. Nulla è eterno, prima o poi finirà anche il rapporto professionale con la Fiorentina. Ma a questa città ed a questa gente io sarò sempre riconoscente.". Non ci gira intorno Cesare e non dobbiamo farlo nemmeno noi. Se il Progetto poggia le basi sulla Cittadella Viola, allora è impossibile aspettarsi che possa portare la Fiorentina a lottare ai vertici nei prossimi due anni. E Prandelli è un allenatore troppo bravo e troppo ambito per restare a Firenze a dispetto dei Santi.

Ma noi siamo tifosi e ci piace spesso sognare. I fatti dicono che Prandelli siede per il quinto anno consecutivo sulla panchina Viola. Per ora è nostro e noi vogliamo difenderlo, sperando che tutto cambi rispetto al quadro di oggi. Il titolo di questo post è "Cesare Prandelli: Un Uomo Solo Al Comando" ed ha un duplice significato: da un lato vuol dire che, nonostante la Società abbia grandi meriti e Corvino e la Squadra grandi potenzialità, agli occhi della città e dei tifosi è sempre e solo Cesare il Garante del Progetto. Dall'altro serve a far capire che in questo momento in cui il rapporto Società/Tifosi è un po' incrinato, l'unico collante resta lui, Cesare Prandelli. E' solo, perchè anche la Società non lo ha seguito del tutto. Ma è al comando, perchè ha una città che lo spinge a tentare ancora una volta l'impresa! Perchè se non sfonda Prandelli, probabilmente non sfonderà nessun altro...

mercoledì 2 settembre 2009

La Nuova Fiorentina ed il 4-2-3-1


In questo post faccio ciò che più prediligo, cioè parlare di calcio vero: di schemi, di tattiche, di moduli e di quant'altro sia inerente al football giocato e non parlato. Ovviamente prendo in considerazione ed in esame la nostra Fiorentina ed il modulo che Prandelli ha scelto per questa stagione: il 4-2-3-1, già utilizzato, magari con metodiche opzionali diverse,dal tecnico di Orzinuovi sia a Verona che a Parma e con brillanti risultati.

Comincio col dire che il 4-2-3-1 è un modulo sofisticato ed un po' più complesso di altri, perchè inizialmente parte dalla scelta di disporre la squadra su più linee, nello specifico quattro anziché le solite tre, con l'obiettivo di avere maggiore elasticità ed equilibrio in tutte le fasi di gioco. Chi conosce bene Cesare Prandelli, non si stupisce di tale scelta e preferenza in quanto il tecnico Viola è sempre partito dal principio che, in fase di costruzione di gioco, superata la metà campo avversaria, al terzo passaggio si diventa prevedibili. Unico modo di continuare a mantenere una certa imprevedibilità, è quello di mettere quanti più uomini è possibile tra le linee avversarie di difesa e centrocampo. Questo modulo, nella fase di non possesso palla aiuta la copertura trasformandosi agevolmente in un 4-5-1, ma anche in un 4-4-1-1 o in un 4-3-2-1 a seconda della pressione esercitata dagli avversari. Nel caso specifico della Fiorentina, questa fase "a scalare" viene esercitata prevalentemente dagli esterni alti (Vargas, Marchionni, Santana, Savio...) ed in forma ridotta dal trequartista centrale (Mutu, Jovetic...) che invece tende a stare molto più vicino alla punta centrale. Nella fase di possesso invece, sia che si tratti di gestire o di rallentare il gioco, diventa il classico 4-4-2. In quel caso, a turno, il trequartista centrale ed il centravanti, accorciano maggiormente le distanze dai propri centrocampisti in modo da ricever palla spalle alla porta, far salire la squadra, restituirla ad un uomo smarcato e poi ripuntare l'area avversaria (in questo senso, Gilardino rappresenta quasi la perfezione...).

Il massimo splendore e la maggiore efficacia del 4-2-3-1 si ha chiaramente nello sviluppo della manovra offensiva. Sono almeno quattro i giocatori che cercano la profondità. Se poi ci aggiungiamo anche le sovrapposizioni degli esterni bassi saliamo a sei. Al terminale d'attacco (in questo caso sempre il nostro Gilardino) è richiesta la capacità di fare reparto da solo, di avere forza, abilità nel gioco aereo, tecnica per difendere il pallone, velocità nei movimenti, destrezza nel gioco di sponda, tutte doti che il centravanti biellese possiede e ad altissimi livelli, mantenendo oltretutto una grande capacità realizzativa nonostante il dispendio di energie che questo modulo prevede per lui. Ai tre trequartisti che rappresentano la seconda linea d'attacco, viene chiesto un movimento continuo alla ricerca degli spazi liberi, di farsi trovare smarcati, ma anche di allargare la difesa avversaria sfruttando tutta l'ampiezza del campo e favorendo soprattutto i cambi di gioco sulle due fasce. Nella nostra Fiorentina questo tipo di movimento è palese in Jovetic e Marchionni che vanno ad aggredire tutti gli spazi liberi possibili svariando, nel caso di Jovetic, dal centro sulle due fasce e, nel caso di Marchionni, dalla fascia destra alla zona centrale aggredendo a volte anche la fascia opposta. Più statico e quasi perennemente bloccato a sinistra Vargas, probabilmente, oltre che per le proprie caratteristiche di gioco, anche per la scarsissima capacità di utilizzo del piede destro. A questi movimenti si aggiungono, per aumentare l'imprevedibilità del gioco ed allargare le difese avversarie, le sovrapposizioni dei due esterni bassi che possono svilupparsi sia con scambi rapidi, che con situazioni determinate dalla corsa. Questo è probabilmente uno dei punti su cui Prandelli ha più problemi da risolvere. E' stata evidente infatti sin dalle prime partite, la difficoltà di Comotto nel trovare le giuste distanze da e con Marchionni, essendo il buon Gianluca un esterno prevalentemente di contenimento che incontra notevoli difficoltà a svolgere le due fasi. Con l'arrivo di De Silvestri la cosa dovrebbe migliorare e non poco avendo, l'ex esterno laziale, una facilità di corsa straordinaria. Non è andata meglio sinora a Pasqual dall'altra parte, ma per il problema inverso, essendo l'esterno Viola molto bravo in fase offensiva e meno in quella difensiva. Non avendo neanche lui ad oggi trovato le giuste distanze da e con Vargas, questo ha comportato ad oggi uno squilibrio di manovra che non ha agevolato nè la sua fase difensiva, nè quella offensiva.

Tornando ai tre della seconda linea offensiva, devono eccellere in rapidità di esecuzione (passaggi, tiri, cross), corsa, abilità nel dribbling ed anche in capacità di copertura, soprattutto quando c'è da ripiegare in fase difensiva allorchè a salire è l'esterno basso. In questo senso, nella Fiorentina, il lavoro viene svolto ottimamente da Marchionni, discretamente bene da Santana e sufficientemente da Vargas che comunque può e deve migliorare ancora molto. In modo inferiore da Mutu e Jovetic, ma questo apparentemente per una scelta precisa di Prandelli. Non è finita: il presidio degli esterni, alti e/o bassi, a chiusura degli spazi in mezzo al campo è decisivo, altrimenti i due mediani sono condannati all'inferiorità numerica in mezzo al campo. In tal senso, nella difesa a quattro della Fiorentina i due esterni bassi sono schierati uno/due metri più avanti rispetto ai due centrali e non in linea con gli stessi.

La funzione strategica dei due centrocampisti è prevalentemente di protezione della difesa, dando i tempi a tutti del ripiegamento e dell'azione ritardatrice. Forza e prestanza fisica devono essere accompagnate dalla visione di gioco e dall'abilità nel richiamare all'attenzione ed alla partecipazione i compagni di squadra. In merito a questo, risulta ad oggi evidente di come più a loro agio in coppia si siano ritrovati Zanetti e Donadel rispetto a Montolivo, ancora troppo portato a vezzeggiare il pallone rispetto a loro. Ma Riccardo può diventare davvero un centrocampista completo e formare, con Zanetti, una coppia centrale perfetta per lo sviluppo di questo modulo. E poi la Fiorentina di oggi non può prescindere da lui.

La difesa a quattro è sostanzialmente bloccata soprattutto nei due centrali che non partecipano allo sviluppo della manovra e non superano mai la propria metà campo se non su palle inattive, mentre sulle sovrapposizioni scendono gli esterni alti a ricomporre la linea. I difensori devono restringere il campo agli avversari, togliere luce ai possessori di palla, concentrando al minimo i loro movimenti in modo da favorire l'esaurimento dell'azione avversaria. Devono essere in grado di far ripartire l'azione possibilmente senza lanciare il pallone lungo in avanti. In questo senso, nella nostra Fiorentina, tutti i centrali hanno queste caratteristiche: da Gamberini a Dainelli, a Kroldrup, a Natali. Ed è prassi ormai consolidata che Frey cerchi di far ripartire l'azione da loro i quali, se non fortemente pressati dagli avversari, preferiscono appoggiare corto ai due centrocampisti centrali o agli esterni bassi che poi si occupano di sviluppare l'azione offensiva. I due esterni devono essere veloci e saper fare le due fasi, difensiva ed offensiva. Ai centrali si chiede concentrazione, vigoria, abilità nel gioco di testa e nella marcatura, senso della posizione, gioco d'anticipo, scioltezza nei disimpegni e nell'appoggiare la palla...

Concludo col dire che, secondo me, questo modulo piace a Prandelli perchè permette di ovviare anche all'allungamento ed alla spaccatura della squadra mantenendo sei uomini nella fase difensiva e ha come costante quella di sviluppare una manovra senza ricorrere a lanci lunghi, ma con passaggi corti e veloci, dove diventa decisivo il movimento senza palla e dove soprattutto è possibile coinvolgere tutti i giocatori ad eccezione dei due difensori centrali e del portiere.

La Fiorentina ha un grandissimo allenatore ed il 4-2-3-1 è un modulo davvero divertente se espresso e sviluppato bene. Forza Fiorentina! Yes, you can...

martedì 1 settembre 2009

Voto al Mercato Estivo della Fiorentina? Cinque...


Come ogni estate, alla chiusura della sessione estiva di calciomercato, tutti giochiamo a dare i voti e ci prestiamo ai commenti più variegati. Io non mi tiro indietro e faccio le mie valutazioni. Voto personale al mercato estivo della Fiorentina? Cinque! E stiracchiato per giunta. Ma chi crede che, nel dare il mio giudizio, abbia valutato solo gli arrivi e le partenze, è completamente fuori strada.
Ho sempre sostenuto che per una squadra come la Fiorentina, nel calcio di oggi, essere da ormai parecchi anni tra le prime quattro d'Italia, sia quasi un punto d'arrivo. Non credo però, da tifoso, a differenza di Corvino, di aver vinto quattro Scudetti e quattro Champions League. Troppo comodo... Quando si parla di "Progetto" (Famiglia Della Valle docet...), si intende un miglioramento graduale, mirato e soprattutto continuo. Quando si dice che i grandi giocatori in rosa sono tutti incedibili fino al compimento dei 30 anni (Corvino docet...), vuol dire che la squadra Viola dovrebbe poter usufruire delle prestazioni dei migliori, nell'età del loro più grande splendore fisico. Salvo poi mandarli via all'inizio del loro declino. Se si dice pubblicamente che la Società Fiorentina destinerà alla voce ingaggi il 40% del fatturato (Della Valle, Mencucci e Corvino docet...), io da tifoso mi frego le mani perchè sò che, entrando in Champions, il fatturato aumenterà e quindi anche la cifra del tetto ingaggi. E capisco quindi che ogni anno la squadra potrà essere migliorata.
Che quest'anno sulla famiglia Della Valle e sul loro rapporto con la Fiorentina tirasse un'aria strana, lo si era capito benissimo da tempo. Il perchè, il per come o l'esatta verità, noi non la sapremo mai. Nessuno però tiri in ballo la "Cittadella Viola". Troppo architettato ed elaborato il "vero" Progetto Della Valle per dipendere solo dalla costruzione del Centro Sportivo, del nuovo Stadio e di tutto il resto. Si sapeva anche che, in generale, questo sarebbe stato per tutti un mercato complicato.
Il primo giorno sarei stato felicissimo se la Fiorentina avesse mantenuto tutti i suoi effettivi prendendo solo un vice Gilardino. Invece non solo così non è stato, ma la Società Viola nella sua interezza, ha fatto crollare una per una tutte le certezze che aveva pubblicamente dato a noi tifosi. Ceduto Felipe Melo! Felipe Melo??? Ma è un '83. Ha 26 anni, mica 30! Sì, ma per 25 milioni è un affare e poi si rispendono tutti. Ok... Dato via l'ultimo giorno anche Kuzmanovic per 8 milioni! Kuz??? Ma lui non ne ha 22 di anni? Sì, ma non vuol più restare e poi si fa plusvalenza. Ok... Corvino ha trattato grandissimi difensori! Juan, Mexes, Lucio, Luisao... E chi s'è preso? Natali! Come Natali? E no...gli stipendi degli altri erano troppo alti e Corvino ha un budget per gli ingaggi di 20 milioni netti! Ed è fuori di quattro milioni! Alt... fermi tutti... 20 milioni netti di tetto ingaggi? Ma non era il 40% del fatturato? Come fanno ad essere "solo" 20 milioni netti? E poi, se già dopo la cessione di Felipe Melo il tetto era sforato di 4 milioni, come si poteva sperare di rafforzare la squadra? Mica i giocatori bravi vengono a Firenze per la gloria!
No, non torna nulla... Anzi, una cosa sì, eccome se torna: la massima mancanza di rispetto verso il tifoso! Già, perchè il tifoso ai Della Valle deve dire solo grazie. Perchè i Della Valle hanno fatto rinascere la Fiorentina e l'hanno ricoperta di splendore. Perchè i Della Valle hanno creato un nuovo modo di intendere il calcio. Vero tutto! Ed io sono il primo, da tifoso, ad esser grato a questa Famiglia. Non solo... Sono anche il primo a dire che se Firenze e la Fiorentina perdessero i Della Valle, ciò rappresenterebbe una catastrofe simile ad un alluvione. Tutto ciò non autorizza però nè loro, nè nessun altro a trattare così noi tifosi. Alla Società non si chiedeva di spendere 100 milioni, si chiedeva la giusta chiarezza. I Fiorentini, come sempre hanno fatto, si sarebbero stretti intorno alla loro squadra con Affetto, Passione, Amore... Ma il tifoso, per i grandi ricchi, non conta nulla...
Parliamo di calcio! Da questa sessione di mercato la Fiorentina esce indebolita. Perchè perde due pedine del suo scacchiere di cui una fondamentale (Felipe Melo). Perchè prende al suo posto uno splendido 32enne come Zanetti. Grande giocatore davvero, ma ormai in fase calante: quante partite reggerà ad alti livelli quest'anno? La Fiorentina ne giocherà almeno 45... La squadra Viola ne esce indebolità perchè non colma le sue lacune nè in difesa nè a centrocampo. Si rafforza sugli esterni prendendo Marchionni ed ha uno Jovetic molto più stratosferico della passata stagione. Per il resto abbonda di trequartisti ed ha gli uomini contati in zona centrale. Nel complesso resta comunque una formazione che può lottare per la quarta piazza, visto anche l'indebolimento di Milan e Roma. Ma il Progetto? E soprattutto il rispetto per chi va a destinare un terzo delle sue entrate mensili per seguire la Fiorentina, che è presente ad allenamenti e partite con il sole o con la pioggia, con la neve o con il temporale? La risposta è semplice: Quel rispetto non c'è, non c'è mai stato e non ci sarà mai... Grazie lo stesso a Diego e ad Andrea Della Valle, perchè la Fiorentina ha bisogno di voi. E di noi....