
Di questa Fiorentina piace lo spirito con cui affronta ogni gara. Quella voglia di superarsi e di superare i propri limiti. Piace l'organizzazione difensiva, agevolata dal grande senso della posizione di Zanetti, dal miglioramento del rispetto delle distanze tra gli esterni e dal pressing degli attaccanti in fase di non possesso. Piace meno la lentezza e relativa prevedibilità con cui sovente si sviluppa la manovra offensiva. Diciamo pure che il gioco Viola non si è ancora pienamente abituato alla rapidità di verticalizzazione di Zanetti, ma considerando lo spirito di gruppo che regna nello spogliatoio e la grande applicazione, c'è da credere che arriveremo a migliorare anche in questo.
La Lazio ha sofferto, ma ha sempre tenuto testa alla Fiorentina, dando la sensazione di poter creare pericoli ogni volta che i rapidi esterni offensivi biancocelesti si avvicinavano all'area di rigore gigliata. Ottimo banco di prova dunque per la squadra di Prandelli. Superato con una sufficienza piena. Magari ci si aspettava qualcosa in più, ma è giusto imparare a crescere senza prevalicare i tempi.

A centrocampo confermata la coppia Zanetti-Montolivo, che adesso cresce davvero alla grande in quanto ad affiatamento. Montolivo oggi è stato il migliore in campo! Ha tamponato i mediani laziali con ordine e poi, novità assoluta, è ripartito sempre con totale lucidità, eleganza e spessore tecnico. Ecco ciò che ogni tifoso Viola aspettava da tempo. Di Zanetti poco da dire: è ormai il faro del centrocampo fiorentino. Sempre ordinato e preciso, imparerà presto a farsi capire meglio dai compagni anche in fase di verticalizzazione.
Il trio di trequartisti è composto da Marchionni, Jovetic e Vargas. Marchionni gioca a sprazzi. Ha momenti di effervescenza naturale in cui punta i difensori laziali e li salta come birilli. Si concede troppe pause, ma probabilmente ha solo bisogno di tirare un po' il fiato, visto anche com'è uscito stremato dal campo nella ripresa. Jovetic... il "campioncione" come l'ha definito Diego Della Valle, ha faticato a trovare la posizione. Ciò lo ha reso meno incisivo del solito. E' stato comunque una spina nel fianco della Lazio. Non è decisivo per la prima volta dopo parecchie partite, ma viene da una settimana di passione e turbolenza, visto quel che ha combinato col Liverpool martedì. Una cosa è certa: siccome Jo-Jo diventerà un campione, dovrà abituarsi presto a gestire simili pressioni. Non dimenticando mai che ha soltanto vent'anni. Per finire Vargas... il peruviano fatica un po' a trovare le misure per tutto il primo tempo, ma poi si scatena nella ripresa. Sostenuto da una condizione fisica impressionante, tiene alto il ritmo della gara, sfornando cross a ripetizione. E' sempre uno dei più positivi. Da prima punta viene schierato Mutu. Il rumeno, come col Liverpool, si mostra in grande ripresa. Gioca bene, crea spazi, crossa, tira. Deve tornare ad essere decisivo, ma ci siamo quasi...

Il giocattolo cresce... Prandelli lo sta sezionando con cura ed è riuscito ad inculcare nella mente dei giocatori la volontà di migliorarsi. Noi tifosi dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto finora, sempre coscienti dei limiti che la nostra squadra ha. I numeri dicono che la Fiorentina attuale è la migliore degli ultimi 50 anni in quanto a risultati, e che non prende goal in casa da 505 minuti. Se si fosse vinto con la Lazio, oggi Prandelli e C. sarebbero primi in classifica... Non è cambiato molto, ma va bene così, perchè lo spirito è quello giusto...
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