domenica 18 ottobre 2009

E la Fiorentina si risvegliò grande...

Si respirava un'aria di grande euforia a Firenze in vista del big-match contro la Juve. Troppa certezza che stavolta sarebbe andata bene. I giocatori Viola hanno caricato l'ambiente in settimana, promettendo battaglia agli odiati bianconeri: da Frey a Mutu, a Gobbi. Tutti convinti che la Fiorentina potesse farcela. A stemperare gli entusiasmi ci ha giustamente pensato Prandelli che, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha sottolineato come l'undici di Ferrara fosse di gran lunga più attrezzato del suo per concorrere per il primato e come complicato fosse preparare una partita di tale importanza in assenza dei giocatori più rappresentativi, impegnati con le rispettive Nazionali. Ha promesso battaglia anche lui però: Cesare Prandelli ha dichiarato a chiare lettere di voler provare a vincere!

Si parte per Torino con pochi dubbi sulla formazione. Quello più grande riguarda Vargas, rientrato dal Perù la sera di venerdì: alla fine giocherà. Per il resto Jovetic preferito a Mutu e Gobbi a Pasqual. Si comincia! La Juve parte a spron battuto, ma la Viola la fredda al primo contropiede, magistralmente orchestrato da Jovetic e brillantemente finalizzato da Vargas. 0-1, Fiorentina in vantaggio!

La squadra di Ferrara ha una reazione rabbiosa: i bianconeri, pur con un'organizzazione di gioco non eccelsa, sbucano da tutte le parti e mettono alle corde i giocatori gigliati. Sprecano due volte la possibilità di pareggiare e poi alla fine sfondano con Amauri, complice una dormita generale, l'unica della gara, della coppia centrale difensiva formata da Gamberini e Dainelli. A quel punto, tanti tifosi Viola hanno rivisto i fantasmi di Roma ed hanno avuto il timore di esser seppelliti di reti.

Invece da quel momento è cominciata un'altra partita... La Viola ha preso campo e guadagnato metri. Ha avanzato il proprio baricentro alzando il pressing, ma l'ha fatto in modo intelligente rifiutando lo scontro centrale, là dove i bianconeri prevalevano grazie alla maggiore fisicità dei loro mediani, e verticalizzando repentinamente il gioco sulle fasce. La Juventus ha accusato il colpo, ma si è soprattutto trovata di fronte una squadra, quella gigliata, che ha dimostrato di avere nella testa e nelle gambe geometrie migliori. Zanetti era sempre al posto giusto e Montolivo lo spalleggiava alla grande. Sulle fasce, Vargas correva più veloce di qualunque TAV e creava il panico ai difensori di Ferrara, mentre Santana, subentrato quasi subito all'infortunato Marchionni, cominciava a pungere ed a rendersi insidioso dopo un inizio timoroso. Nelle retrovie, Comotto e Gobbi avevano preso le misure a Grosso e Grygera, mentre Gamberini e Dainelli non concedevano più nemmeno le briciole nè ad Amauri e Iaquinta, nè a Diego e Sissoko che tentavano di inserirsi in zona rete. In più la Fiorentina aveva Jovetic, che infilandosi tra le linee bianconere generava parecchio scompiglio, e Gilardino che si caricava come suo solito sulle spalle tutto il peso dell'attacco gigliato.

A tutto questo aggiungiamo la nuova mentalità che contraddistingue la Fiorentina di oggi da quelle del passato: cioè quella di andare ad aggredire l'avversario nella propria metà campo, per ridurgli lo spazio di giocata e per tenerlo lontano dalla propria zona pericolo. La squadra di Prandelli adesso riesce in questo, accorciando velocemente gli spazi e mantenendo sempre un ordine tale da non consentire all'avversario di imbastire agevolmente la propria manovra di ripartenza. Ed il gruppo Viola è così omogeneo nello stare in campo, che non rischia nulla nemmeno partendo, in fase di possesso palla, anche con 6/7 giocatori. Uno spettacolo per una squadra dalla caratura tecnica comunque limitata rispetto alle grandissime!

La Juve traballa, Rizzoli annulla un goal a Vargas per un presunto fallo di Dainelli su Chiellini, apparso a molti per lo meno dubbio e si arriva alla fine della prima frazione di gioco. Si riparte e ci si aspetta un'altro inizio veemente da parte dei bianconeri. Invece è la Fiorentina che prende in mano il pallino del gioco e lo mantiene praticamente per tutto il secondo tempo, costringendo la Juventus ad arretrare. L'undici di Ferrara perde equilibrio e convinzione, ma quando si avvicina a ridosso dell'area di rigore Viola, mette sempre paura, anche se il suo approccio è sempre disordinato. La squadra di Prandelli, da par suo sfiora la rete con Jovetic, con Mutu, subentrato proprio al posto del Serbo, con Gilardino e nel finale con Dainelli. Della Juve ricordiamo solo un tiro insidioso di Sissoko respinto con i piedi da Frey. Finisce 1-1 con la squadra bianconera sommersa dai fischi dei propri tifosi al termine della gara, mentre i supporters Viola inneggiano festanti ai propri beniamini!

Che sarebbe andata così, con la Fiorentina che detta legge, da un punto di vista del gioco, all'Olimpico di Torino, credo che nessuno osasse pensarlo. Che Cristiano Zanetti (Mister 2 Milioni Scarsi), scarto bianconero di quest'estate, stravincesse il duello a distanza (nemmeno tanta...) con Felipe Melo (Mister 25 Milioni), pezzo pregiato dell'ultimo mercato juventino, è stata forse una delle più grandi soddisfazioni della serata. Che Vargas disputasse una partita di tale intensità dopo 20 ore complessive di volo, 2 partite disputate in 5 giorni e 6/7 ore di fusorario sul groppone, era quasi inimmaginabile. Resta la squadra, il gruppo, l'anima... Resta il fatto che si è superato, forse, il limite più grande per sentirsi una vera BIG: quello di aggredire l'avversario e di prendere possesso della sua metà campo. Molti attribuivano la mancanza di ciò, negli anni passati, all'assenza di un fortissimo difensore centrale che tenesse alta la squadra: i centrali sono sempre quelli... in mezzo al campo c'è però Zanetti, uno il cui calcio nasce ed è cementato nel cervello. Attorno a lui è maturato un gruppo di giocatori solido e sempre più convinto. E lui a loro mette a disposizione la sua esperienza ed il suo grande senso tattico. Signori, se si continua così, vuol dire davvero che la Fiorentina si è risvegliata grande!

Non ho ancora parlato di Cesare Prandelli, ma non per dimenticanza... Tante belle parole abbiamo già speso per il nostro immenso tecnico di Orzinuovi ed io non vorrei sembrare ripetitivo per non annoiare nessuno. Allora gli faccio un unico complimento oggi, che per me è il più bello che si potrebbe fargli: la Fiorentina attuale è l'immagine esatta e l'espressione più pura del suo allenatore. Grazie Cesare...

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